La mia casa è sana e sicura per un bambino?

Leggere, antisismiche, confortevoli, ecologiche (ahimè, non sempre!), ma siamo sicuri che le case contemporanee siano anche sane e sicure per un bambino?

E non è un caso se i termini ecologico e sano in edilizia siano due qualità ben distinte, ma imprescindibili l’una dall’altra.

Ma cosa intendiamo esattamente per casa sana?

Senza soffermarci a lungo, possiamo dare abbastanza per scontato che debba garantire un certo comfort termo-igrometrico, ovverosia quel giusto rapporto tra temperatura dell’aria interna all’abitazione e umidità relativa che non faccia innanzitutto sviluppare muffe, ma soprattutto che mantenga nel tempo la sensazione di benessere che al contrario non avremmo se si sforasse un certo tipo di proporzione.

Se nelle vecchie abitazioni è abbastanza frequente trovare situazioni spiacevoli, nelle nuove case in legno, quantomeno quelle edificate a regola d’arte, il problema praticamente non sussiste, perché gli standard normativi da rispettare sono ormai elevati ed oltre ad avere un involucro ben coibentato, c’è spesso l’ausilio di un sistema di ventilazione meccanica interna che regola l’umidità.

Ma il punto determinante è un altro.

Lo sapevate che l’aria interna delle abitazioni è fino a 5 volte più inquinata dell’aria di una grande città?

In Italia ogni anno si verificano circa 150.000 casi di malattie legate agli inquinanti indoor!

Questo può essere dovuto ad una cattiva manutenzione di impianti di ventilazione, o per esposizione ad allergeni, o altri batteri, o per esposizione ai COV (composti organici volatili), o VOC, in inglese (volatile organic compounds), verso i quali soprattutto i bambini sono particolarmente sensibili.

I COV sono sostanze chimiche nocive a concentrazioni variabili, emesse da detersivi, solventi, ma anche da mobili, infissi, intonaci, pitture e altri materiali edili utilizzati.

In questo modo i luoghi confinati rischiano di essere una vera e propria camera a gas in cui questi killer silenziosi mettono a repentaglio la salute degli occupanti. Per di più, l’esposizione al particolato sottile porta al rischio di complicazioni cardiovascolari, complicanze in gravidanza, problemi neurologici e cognitivi.

E la situazione non è delle migliori, considerando che il 75% delle abitazioni presenta allergeni!

Nelle ristrutturazioni si dovrà prendere atto di una situazione esistente e intervenire migliorandola il più possibile ma nelle nuove costruzioni, soprattutto in legno, abbiamo l’obbligo di usare materiali sani e non solo ecologici, per avere la sicurezza di abitare gli ambienti senza elevare il rischio di malattie!

Facciamo un piccolo esempio per capire cosa si intende:

prendiamo una vecchia porta levigata, messa a nuovo, ma precedentemente smaltata con vernici a solvente; oppure decidiamo di riciclare il legno di vecchi bancali di dubbia provenienza, magari trattati chimicamente, per farne elementi di arredo.

Avremo fatto sicuramente due azioni ecologiche, ma altrettanto indubbiamente possiamo affermare che non siano sane, in quanto ci siamo portati in casa dei rifiuti speciali!

La casa è la nostra seconda pelle!

La qualità dell’aria che respiriamo in ambienti indoor è fondamentale, soprattutto dove abitano anche bambini.

Sarà quindi basilare la scelta dei materiali da costruzione: per le strutture si useranno legni non trattati con colle che emettono sostanze nocive e saranno da preferire isolanti di origine naturale, come la fibra di legno, ad esempio.

Per le superfici interne si opterà per intonaci naturali e pitture di calce o argilla, a discapito di intonaci cementizi, che lo ricordiamo, possono contenere persino rifiuti provenienti dal lavaggio delle strade, scorie d’alto forno o ceneri volanti, tutte sostanze che non vorremmo mai trovare in una camera da letto.